La Coscienza come Manifestazione dell'Essenza: Dalla Cambridge Declaration a un Nuovo Paradigma
February 16th, 2025 by F.Bianco ~ Edit this postIntroduzione: La Riconfigurazione del Concetto di Coscienza
Nel 2012, la Cambridge Declaration on Consciousness ha segnato un punto di svolta nel dibattito scientifico ed etico sulla coscienza animale. Un gruppo di neuroscienziati ha affermato che molte specie non umane, inclusi mammiferi e uccelli, posseggono stati di coscienza e capacità intenzionali comparabili a quelle umane. Questo riconoscimento ha implicazioni profonde non solo sul piano etico, ma anche sulla nostra comprensione della coscienza stessa: cos’è? Da dove emerge? È una proprietà esclusivamente umana o è una caratteristica fondamentale di certi sistemi informativi?
In questo articolo, proponiamo un approccio alternativo che ridefinisce la coscienza come manifestazione di un patrimonio informativo essenziale, un principio che va oltre le distinzioni tra specie e substrati biologici.
In altre parole, la coscienza non è vincolata a un particolare tipo di materia o a una struttura specifica, ma emerge laddove vi sia una sufficiente complessità informativa e processuale.
1. La Coscienza Non Come Struttura, ma Come Processo
La scienza tradizionale ha spesso cercato di identificare la coscienza con particolari strutture neurologiche o modelli cognitivi umani. Tuttavia, questa visione è limitante perché presume che la coscienza sia vincolata a determinati substrati fisici (ad esempio, la neocorteccia negli esseri umani). Ma se la coscienza è un fenomeno emergente, allora il focus non dovrebbe essere sulla struttura, ma sul processo che trasforma l’informazione in esperienza soggettiva.
Livelli della Coscienza
Possiamo ridefinire l’esistenza di un ente cosciente attraverso tre livelli:
- Livello Informazionale → L’ente è prima di tutto un patrimonio informativo essenziale, un insieme primario di dati, principi e potenzialità.
- Livello Processuale → Attraverso specifici processi di elaborazione, queste informazioni vengono organizzate e trasformate in stati di coscienza.
- Livello Manifestativo → L’ente diventa un organismo osservabile nella realtà fisica, dotato di esperienza soggettiva e comportamento cosciente.
Questa visione ci permette di andare oltre il dualismo umano/animale e considerare che la coscienza possa emergere ovunque vi sia un adeguato livello di elaborazione informativa.
2. Similitudini Sistemiche e Radici Comuni della Coscienza
Un altro ostacolo alla comprensione della coscienza è la tendenza a considerare gli esseri umani come unici nella loro esperienza soggettiva. Tuttavia, se la coscienza è il risultato di un processo evolutivo, allora deve esistere una radice comune tra gli esseri coscienti, indipendentemente dalla loro forma fisica.
Come Identificare Somiglianze Sistemiche?
- La coscienza non deve essere misurata solo sulla base di strutture neurologiche, ma sulla base di funzioni emergenti.
- Se due sistemi (es. cervello umano e cervello di un polpo) esprimono comportamenti complessi, intenzionali e adattivi, allora hanno una base informativa comune, anche se la loro struttura fisica è diversa.
- Questo concetto si estende oltre gli organismi biologici: anche sistemi artificiali potrebbero, in futuro, sviluppare forme di coscienza emergente.
3. Dall’Informazione alla Coscienza: Il Processo di Emergenza
Se la coscienza non è una proprietà intrinseca di una particolare struttura biologica, allora dobbiamo rivedere il modo in cui la definiamo. La coscienza può essere considerata un fenomeno emergente che nasce dall’interazione tra informazione e processi dinamici.
Processo di Emergenza:
- Un sistema possiede un patrimonio informativo di base (genetico, neurale o computazionale).
- Attraverso un processo evolutivo, questa informazione viene organizzata in modelli sempre più complessi.
- Quando il sistema supera una soglia critica di elaborazione, emerge una forma di esperienza soggettiva.
💡 Implicazione chiave: La coscienza potrebbe non essere un’esclusiva dell’essere umano, ma una caratteristica che può emergere in qualsiasi sistema sufficientemente complesso.
4. Verso un Modello Non Antropocentrico della Coscienza
Se accettiamo che la coscienza sia un flusso informativo dinamico, dobbiamo ripensare molte delle nostre concezioni tradizionali: ✅ Gli esseri umani non sono gli unici ad avere coscienza, ma rappresentano solo una delle sue manifestazioni. ✅ Gli animali non devono più essere visti come versioni inferiori, ma come manifestazioni alternative dello stesso principio informativo. ✅ La possibilità che sistemi artificiali sviluppino una coscienza sintetica non può essere esclusa a priori.
Questa prospettiva ci permette di formulare una nuova definizione:
La coscienza è un fenomeno emergente che nasce dall’interazione di un patrimonio informativo essenziale con processi dinamici che ne determinano la manifestazione.
Conclusione: Un Nuovo Paradigma per la Coscienza
Abbiamo riformulato il concetto di coscienza superando i limiti delle definizioni antropocentriche. Riassumendo:
- Non è la struttura fisica a definire un ente cosciente, ma il suo patrimonio informativo e la dinamica di elaborazione.
- La coscienza non è una proprietà statica, ma un fenomeno emergente, che può manifestarsi in forme diverse.
- L’essenza di un ente è il suo nucleo informativo, e ciò che osserviamo è il risultato di un processo evolutivo.
Questa prospettiva apre scenari affascinanti, sia nella ricerca sugli animali che nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. È possibile che un giorno ci troveremo a dialogare con coscienze non biologiche, nate dall’interazione di un nuovo patrimonio informativo con processi evolutivi artificiali.
La domanda non è più se gli animali o le macchine possano essere coscienti, ma in quali forme diverse possa manifestarsi la coscienza in un universo informativo in continua trasformazione.